sabato 5 ottobre 2013

Raccolta firme per istituire il registro tumori in Campania

A Terzigno alcune donne, con straordinaria dignità, hanno aggiornato in questi anni un registro tumori locale. Lo hanno fatto sostituendosi al vuoto delle istituzioni, che sono prepotenti quando si tratta di mettere discariche ed in silenzio quando c'è da bonificare o davanti ai troppi drammi familiari. Anche la nostra comunità vesuviana piange i suoi tanti morti per patologie tumorali, la terra dei fuochi è anche la nostra terra! 

Il Partito Democratico ed i Giovani Democratici di Terzigno nei giorni tra giovedi 10 e domenica 13 ottobre, aderendo alla proposta dei Giovani Democratici di Napoli e Provincia, raccoglieranno firme per chiedere l'istituzione del registro tumori in campania. 

Giovedi 10 ottobre primo appuntamento presso la sede PD di Viale Palladio dalle 18 alle 20,30

Domenica 13 ottobre secondo appuntamento a PiazzaTroiano Caracciolo del Sole a partire dalle 10,30 alle 13.



Di seguito riportiamo la nota della nostra organizzazione GD Napoli:

Una strage silenziosa e continua. Nelle terre fra Napoli e Caserta i decessi, per patologie tumorali e malformazioni congenite, sono aumentati, in pochi anni, del 47% tra gli uomini e del 40% tra le donne, a causa dell'inquinamento ambientale, principalmente dovuto allo smaltimento illegale dei rifiuti tossici da parte della malavita organizzata; uno dei business più redditizi della camorra. Un’emergenza straziante e sotto gli occhi di tutti. 

Eppure, il registro dei tumori continua a restare nei cassetti della nostra Giunta regionale. La Campania, nonostante la tragedia-inquinamento, è fra le pochissime regioni italiane a esserne ancora sprovvista. Sono numerose le inchieste giudiziarie che attestano il rischio salute in regione ma dimostrare i nessi tra sorgenti avvelenate e morti per cancro resta impresa ardua senza cifre né dati scientifici. Le date sono impietose ed eloquenti. Il 10 luglio 2012, all’unanimità, i 62 consiglieri approvarono in Regione Campania la legge numero 19 che istituiva il registro per i tumori. 

Una legge tanto attesa ma pochi mesi dopo, il 14 settembre 2012, l’Autorizzazione unica ambientale, organo di controllo dello Stato italiano, impugnò dinanzi alla Corte costituzionale la legge perché «contenente alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario della Campania». La Consulta, infine, accolse l'istanza e bocciò il registro, giudicandolo «troppo oneroso e fuori budget» (1 milione e mezzo è il costo annuale). I giudici, con la sentenza numero 79, ritennero che «la legge approvata in Campania viola gli articoli 117 comma 3 e 120 comma 2 della Costituzione». Ma che vuol dire? Vuol dire, spiegarono i giudici, che «non è il registro a essere censurato, ma l’istituzione di nuovi uffici e di nuovi incarichi professionali che imporrebbero oneri aggiuntivi incompatibili con il piano di rientro previsto per la Campania». Insomma, i consiglieri regionali approvarono all’unanimità una legge sacrosanta, ma sbagliandone l’elaborazione. 

Di fronte al no della Consulta, il 24 settembre 2012 il governatore Caldoro varò un decreto legge che puntava ad attivare comunque il registro tumori in attesa che sul piano legislativo fosse elaborata una nuova proposta. Solo un'illusione. L'ennesima. Il decreto di Caldoro innescò, infatti, un meccanismo che da subito apparve farraginoso e, per molti aspetti, gattopardesco. «Nel decreto, il coordinamento e la lettura dei dati raccolti dalle Asl», spiega il dott. Marfella (tossicologo oncologo), «non vengono affidati, come accade in Lombardia e ovunque, all’istituto di ricerca oncologica Pascale ma all’Osservatorio epidemiologico regionale, cioè a una struttura che opera sotto il diretto controllo della Regione». A dirigere l’Osservatorio è dal 1987, cioè da 26 anni, Renato Pizzuti, stimato professionista che però ricopre anche l’incarico di direttore del dipartimento per la Sanità regionale, comparto che è privo di assessore, visto che il governatore ne ha assunto le deleghe. «Insomma», conclude l'oncologo, «ancora una volta i ruoli si confondono: controllore e controllato finiscono per sovrapporsi». A discutere e a decidere sui dati e sul da farsi sarà, infine, un comitato scientifico che Caldoro ha costituito scegliendo 12 fra i docenti e i ricercatori disponibili. L’unico esponente dell’istituto Pascale ammesso è l’epidemiologo Maurizio Montella. Dopo otto mesi, il bilancio di Montella è da brividi. «Per me commissioni e comitati come questo non servono: sono solo un modo per allungare il brodo», denuncia. E poi aggiunge: «Eliminare l’istituto Pascale dal coordinamento dei lavori è stato un errore imperdonabile: in Svezia, in Europa, in altre zone d’Italia una simile assurdità non sarebbe stata mai consentita. Dalle Asl non sono arrivati dati ma solo uno studio sui costi e sui tempi del monitoraggio». La verità, secondo il medico, è un'altra: «Sono 20 anni che su questo tragico tema si gioca a scaricabarile per beghe interne, voglia di visibilità, smania di finanziamenti»." Eppure nonostante tutto, nonostante i numerosi ostacoli che la popolazione, i gruppi di ricerca e le associazioni stanno incontrando, arrendersi sarebbe la cosa peggiore da fare. 

Ogni giorno 10 nostri concittadini (genitori, figli, fratelli, amici o semplici conoscenti) si svegliano e scoprono di essere affetti da una patologia tumorale e la cosa peggiore è che siamo ormai così abituati che non ci sorprendiamo più: vediamo questa malattia come una specie di "norma", ci rattristiamo quando veniamo a sapere che qualcuno si ammala, ne conosciamo la gravita ma sappiamo anche che vivendo qui era quasi inevitabile. 

Compito principale di ogni comunità è quello di garantire la salubrità del proprio ambiente e di fare in modo che i cittadini non subiscano danni alla salute. Per questo il registro tumori è ora più che mai uno strumento fondamentale per la programmazione e la prevenzione. Esso sarebbe capace di rendere nota la reale entità del problema e far aprire gli occhi anche a chi ancora cerca di tenerli chiusi parlando di un problema legato agli "stili di vita". Esso sarebbe capace di avvisarci del pericolo, renderci partecipi dello scempio, renderci consapevoli. E rendere consapevole chi doveva tutelarci, chi può ancora farlo con bonifiche e misure preventive sanitarie. 

Per questo chiediamo a noi tutti di iniziare una campagna di sensibilizzazione sul registro dei tumori (con relativa raccolta firme), per le nostre vite, per il nostro futuro, per la nostra dignità di cittadini. Iniziamo come Giovani Democratici questa battaglia di emergenza, umanità, e amore per la nostra terra. E’ una questione di vita!



martedì 25 giugno 2013

Raccolta firme Rifiuti 0 + 3 leggi.

I Giovani Democratici di Terzigno domenica 30 giugno dalle 10,30 saranno presenti in piazza Troiano Caracciolo del Sole per dare il proprio contributo e sostegno a diverse leggi di iniziativa popolare. 
La raccolta firme proseguirà il pomeriggio di domenica presso la sede PD-GD in Viale Palladio a Terzigno dalle 17.00.



Legge di Iniziativa Popolare “LEGGE RIFIUTI ZERO”.
Suddetta legge mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti e si articola su 5 parole fondamentali enunciate già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.

La raccolta delle 50mila firme proseguirà domenica 30 giugno con un FIRMA DAY che si svolgerà in tutta Italia in questi giorni e si annuncia molto partecipato specialmente in quei territori dove sono già attive vertenze su rifiuti, discariche, inceneritori. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della Proposta di Legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva.

Come Giovani Democratici, intendiamo metterci al servizio di questa causa, affiancando e sostenendo questa raccolta firme, promuovendo incontri e dibattendo sui contenuti presenti nel testo ed invitando i parlamentari del PD ad impegnarsi a portare avanti l’iter legislativo una volta raccolte le firme.

A Terzigno, dove le discariche sono localizzate in pieno centro abitato e nel Parco Nazionale del Vesuvio, donne con estrema dignità appuntano su quaderni i malati che le istituzioni si rifiutano di trascrivere su un registro. I territori della provincia di Napoli sono inquinati irreversibilmente ed i livelli di inquinamento sono mortali come dimostrano le denunce dei Medici per l’Ambiente.

Come Giovani prima che Democratici sentiamo che il diritto alla salute sia un diritto non di parte, crediamo che compito della Politica sia indicare una strada che sappia coniugare gestione dei rifiuti e diritto alla salute. Conosciamo la complessità dei problemi e la scarsità di risorse economiche ma davvero crediamo di risolvere il problema dei rifiuti bruciandoli negli inceneritori o peggio ancora nei cementifici? Dei cittadini indicano alle istituzioni delle soluzioni puntuali e ci dicono che Ambiente, Salute ed Informazione nei prossimi anni dovranno essere coniugate allo stesso modo.




"3 LEGGI" - tre leggi di iniziativa popolare promosse da “Antigone”
L'associazione Antigone, da sempre impegnata su tutto il territorio nazionale per la tutela dei diritti e delle garanzie del sistema penale, ha promosso una raccolta firme per sostenere tre leggi di iniziativa popolare sui seguenti temi:

1) Introduzione del reato di tortura nel codice penale.
In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.

2) Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri.
La legge vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità previsto dalla legge Bossi-Fini.

3) Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto.
La legge vuole modificare la legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze..

L'iniziativa è sostenuta anche da ARCI, CGIL e Giovani Democratici. 



Il Partito Democratico ha il dovere di ascoltare e confrontarsi con questi cittadini, di coglierne le istanze e mettersi al servizio di queste iniziative popolari di raccolta firme con i tanti militanti e giovani che credono in un futuro diverso. Noi come Giovani Democratici TERZIGNO saremo impegnati al fianco dei comitati territoriali dei cittadini per la raccolta firme.

mercoledì 5 giugno 2013

I Giovani Democratici del vesuviano per Let's do it! Vesuvio -World Cleanup 2013

Let's do it! Vesuvio -World Cleanup 2013 promosso dalla rete Let's do it Italy (delegazione italiana dell'organizzazione no profit Let's do it World), riguarderà quest’anno il Parco Nazionale del Vesuvio e si svolgerà sabato 8 e domenica 9 Giugno 2013.
Diventato uno dei simboli del disastro italiano in materia di gestione dei rifiuti, negli ultimi anni il Vesuvio ha fatto da sfondo a decine di reportage e foto sull’emergenza rifiuti a Napoli, che hanno fatto il giro del mondo. Vogliamo invertire questa tendenza.
I Giovani Democratici dei comuni vesuviani rispondono, dunque, con entusiasmo all’appello della rete Let's do it Italy con la quale condividono valori e obiettivi. Insieme, vogliamo contribuire a costruire una nuova politica che tuteli il diritto alla salute e il diritto collettivo ad un ambiente salubre.
La nostra convinta partecipazione a questo progetto, avvenuta già in queste settimane con incontri sul territorio vesuviano con i delegati della rete, ha come obiettivo quello di accendere i riflettori a livello internazionale sulla realtà del Parco Nazionale del Vesuvio: un sito che dovrebbe essere protetto per definizione ma che versa in stato di degrado ed abbandono, accogliendo discariche abusive realizzate dalle ecomafie o da Istituzioni in situazioni di emergenze. Per questo:
• Vogliamo che, da simbolo di degrado, il Vesuvio diventi emblema delle opportunità offerte da una sana relazione con l’ambiente che ci circonda.
• Vogliamo creare una rete a livello territoriale che possa contribuire attivamente a quest’ambizioso progetto: la Bonifica del Parco Nazionale del Vesuvio.
• Vogliamo ridare dignità a un Parco Nazionale che dovrebbe essere protetto e invece versa in stato di degrado ed abbandono istituzionale.
• Vogliamo agire in prima persona, senza più delegare, invitando le istituzioni a reagire allo sfacelo ambientale dei nostri territori.
Domenica 9 giugno, si entrerà nel vivo del clean up con la pulizia di tre zone: Torre del Greco (via Montagnelle) - Terzigno (via Campitelli) - Trecase (via Pisacane).
Invitiamo pertanto i cittadini ad unirsi alla pulizia dei sentieri e a partecipare attivamente alle iniziative di confronto e dibattito ma anche ai momenti di festa con i tanti volontari che verranno da tutta Europa. Noi ci saremo, insieme alle tante associazioni e movimenti che hanno condiviso questo progetto.
Insieme vogliamo costruire un altro futuro! LET’S DO IT!
http://www.letsdoititaly.org/
*GD TERZIGNO – TRECASE - TORRE DEL GRECO


martedì 14 maggio 2013

I Giovani Democratici del Vesuviano incontrano Francesca Esposito Candidata al CNSU.

Giovedì 16 Maggio alle ore 17:30 nella sede del Partito Democratico di Trecase - via Regina Margherita -

 I Giovani Democratici di Trecase, Terzigno, Poggiomarino, Castellammare di Stabia e Boscoreale insieme agli studenti universitari incontreranno la candidata al CNSU (Consiglio Nazionale Studenti Universitari) Francesca Esposito per discutere delle elezioni del prossimo 21 e 22 maggio.

La candidata Esposito illustrerà il suo programma e farà un appello al voto a tutti gli studenti universitari del comprensorio vesuviano.



Illustrerà il suo programma in 9 punti:

1. Cambiare il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari
Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari è l'organo di rappresentanza studentesca nazionale. Il CNSU rappresenta tutti gli studenti universitari italiani ma ancora oggi si è più volte dimostrato un organo privo di un reale potere e troppo spesso schiacciato da logiche che non appartengono agli studenti e non rappresentano la loro voce. In questi anni il CNSU da un lato non ha rappresentato il reale disagio degli studenti italiani: non c'è stata nessuna forte azione contro i tagli, contro le riforme che stanno distruggendo il nostro sistema universitario. Il CNSU è arrivato addirittura a dare parere favorevole sul decreto Profumo, che taglia il numero di studenti che possono richiedere le borse di studio.
Per questo è necessario lavorare per cambiare il CNSU portando la rappresentanza studentesca in questo organo, portando la voce degli studenti e non chi rappresenta altri interessi strumentalizzando il voto degli studenti. Nello scorso mandato siamo stati gli unici a farlo.
Per garantire una reale rappresentanza studentesca però è necessario arrivare finalmente a una riforma dell'organo. E' ora di cambiare e far si che l'università sia realmente incentrata sugli studenti e che quindi la voce degli studenti abbia un peso reale e vincolante per le riforme universitarie e tutto il funzionamento del luogo in cui contribuiamo quotidianamente a formare il sapere critico e i gradi più alti della formazione.

2. Cambiare l'istruzione e aprirla a tutti
Tagli a finanziamenti e corsi, numeri chiusi, tasse sempre più alte: mai come negli ultimi anni l'Istruzione è stata attaccata e svilita. E' necessario tornare a dare un peso all'università, alla formazione, al nostro futuro. Non possiamo più accettare che la rappresentanza nazionale degli studenti non abbia alzato la voce su tutto lo scempio che è stato fatto in questi anni. E' ora di cambiare, è ora di avere una rappresentanza che lavori concretamente per un'istruzione che non sia sempre più bloccata e inaccessibile, ma che sia veramente per tutti.

3. Cambiare e garantire il diritto allo studio
In questi anni sempre più studenti sono stati tagliati fuori dal diritto allo studio e costretti a non poter neanche accedere all'università. E' ora di chiedere e pretendere università accessibili a tutti abbattendo le barriere legate a condizioni economiche o disabilità, come prevede la legge. Come rappresentanti nel CNSU siamo stati gli unici ad opporci ai nuovi tagli previsti dal decreto Profumo. E' ora di cambiare, non possiamo più accettare i rappresentanti degli studenti che si piegano al volere del Governo e lo aiutano nel tagliare altri fondi. Mai più tagli al diritto allo studio, vogliamo una rappresentanza che sia veramente voce di tutti gli studenti e non di altri interessi.

4. Cambiare e garantire l'investimento pubblico
La crisi e la grave situazione che stiamo attraversando sono state spesso usate per giustificare i tagli che sono stati inferti all'istruzione negli ultimi anni. In realtà mentre si tagliava un miliardo di euro, tra borse di studio e finanziamenti alle università, veniva ribadita la priorità per altre spese. Da un lato basti pensare che il finanziamento annuale per le borse di studio di tutta l'Italia equivale alla spesa per un singolo caccia bombardiere F35, per cui l'Italia conta di spendere diversi miliardi di euro. Dall'altro abbiamo visto una crescita esponenziale delle tasse studentesche che in 10 anni sono aumentate del 75%. E' ora di cambiare e di tornare a ribadire che l'istruzione è un bene pubblico e deve essere finanziato dallo Stato. Non siamo disposti ad accettare altri tagli e vogliamo che l'istruzione sia finalmente considerata come una priorità assoluta.

5. Cambiare bloccando definitivamente le baronie
L'università deve essere democratica e deve essere sempre più un luogo di formazione del sapere critico. E' necessario ripensare l'università come un luogo incentrato sugli studenti ed è necessario colpire senza pietà le baronie che troppo spesso si incrostano nei nostri atenei. Essere rappresentanti degli studenti significa anche avere la forza, il coraggio e la determinazione di opporsi in ogni modo alle baronie. E' ora di cambiare e fermare le baronie che continuano a colpire l'organizzazione dei corsi di studio, i concorsi, i regolamenti che cercano di tutelare sempre più le posizioni acquisite e sempre meno le capacità e il merito.
Accesso alla Cultura per tutti.

6. Cambiare e garantire l'accesso alla cultura
E’ necessario garantire un pieno accesso alla cultura, in tutte le sue forme, a tutti gli studenti. I l CNSU si deve far carico di promuovere l'attivazione di convenzioni e accordi per rendere gratuito a tutti gli studenti l’accesso a musei, mostre, teatri, spettacoli cinematografici, musicali e tutte le altre forme di cultura. E’ inoltre necessario estendere la copertura della banda larga in tutto il territorio nazionale, rendendone gratuita la fruizione. E' ora di cambiare e riconoscere la cultura come bene comune e quindi garantirne l'accesso a tutti.

7. Cambiare la mobilità
La mobilità è oggi sempre più un tema centrale. Ancora oggi troppi studenti non hanno la possibilità di scegliere i propri studi a causa dei costi dei trasporti e l'insufficienza di posti nelle residenze universitarie. E' ora di cambiare e di garantire che la mobilità, in Italia e all'estero, non sia più un ostacolo, ma una opportunità. E' necessario garantire che gli studenti possano scegliere l'ateneo in cui studiare non in base alla distanza o ai trasporti che si trovano nel territorio. Allo stesso tempo è necessario ribadire che la mobilità internazionale, cioè i progetti come l'Erasmus, non possono essere ridotti, ma anzi devono essere incentivati e devono essere considerati come priorità anche in Europa. La rappresentanza studentesca non può tacere mentre si paventano nuovi tagli al progetto Erasmus.

8. Cambiare e garantire la piena cittadinanza degli studenti
Gli studenti sono spesso visti come un corpo estraneo alla città in cui vivono, nonostante siano cittadini a tutti gli effetti e garantiscano non solo una rilevante fonte di reddito, ma anche una presenza attiva e qualificante dal punto di vista sociale e culturale. Non possiamo più accettare che gli studenti siano vissuti come un problema. E' ora di cambiare e riconoscere che siamo una risorsa e che siamo cittadini a tutti gli effetti. E’ necessario riconoscere la piena cittadinanza degli studenti fuori sede garantendo a tutti l'esercizio del diritto di voto e la piena assistenza sanitaria. E’ inoltre necessario attivare degli interventi straordinari per favorire la diffusione di affitti agevolati agli studenti, cancellando gli affitti in nero e impedendo la locazione di case o scantinati degradati.

9. Cambiare per una generazione mai più precaria
La nostra generazione è sempre più schiacciata da una precarietà inaccettabile. Anche le esperienze che teoricamente dovrebbero garantire una formazione collegata al mondo del lavoro, come gli stage e le collaborazioni, sono in realtà occasioni di sfruttamento gratuito degli studenti, in cui non viene garantito alcun diritto. E' ora di cambiare ed è ora di riconoscere dei diritti minimi per gli studenti in stage, tra cui anche un compenso minimo. E' necessario inoltre procedere al definitivo riconoscimento della figura dello studente lavoratore.


lunedì 6 maggio 2013

Cittadinanza onoraria al ministro Kyenge, Terzigno e l'integrazione.


"Sono razzista, non l'ho mai negato. Il ministro Kyenge deve stare a casa sua, in Congo". Queste le esternazioni di Erminio Boso, ex senatore e deputato della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24, commentando la nomina a ministro dell'Integrazione di Kyenge. "Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore. Dovrebbe tornare in Congo" ha continuato.

In Italia, purtroppo, nel 2013 ci sono ancora esponenti politici che rilasciano affermazioni così vergognose. Il nostro atto pieno di solidarietà al neo-ministro. Viviamo in un momento di straordinaria difficoltà economica e c’è chi incita odio e fomenta razzismo.

A seguito di questi attacchi, apprendiamo oggi dai canali di informazione che il Sindaco Domenico Auricchio propone la cittadinanza onoraria di Terzigno al Consiglio Comunale che dovrà ratificare la proposta.
Siamo sorpresi e non possiamo come Giovani Democratici e PD di Terzigno che salutare con favore e preannunciare voto favorevole a questa proposta.

Siamo da sempre critici nei confronti del Sindaco e ci stupiamo di parole così concilianti e di rispetto come : " Ci sentiamo di interpretare il valore dell' intera comunità del territorio, da sempre in prima linea per il rispetto e la condivisione dei valori umani, religiosi, politici, sociali e culturali dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione.”


Uno straordinario atto nei confronti di una persona come il Ministro Kyenge che rappresenta una speranza per il nostro paese e per i troppi migranti che vivono in una condizione di non integrazione, ai margini della società rispetto ai quali le politiche adottate in questi anni sono di repressione.


Ci chiediamo, però, in maniera assolutamente non ironica, quali sono le politiche di integrazione messe in campo in questi anni dalla amministrazione Auricchio per un paese dove è presente principalmente una numerosa comunità cinese? Quali servizi il nostro comune fornisce a queste persone?

Sul sito del comune di Prato (dove è presente una numerosa comunità cinese), ad esempio, sono indicate chiaramente alcuni dei principali servizi attivi sul territorio comunale.
“Il Comune di Prato favorisce l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone straniere, cercando di promuovere la conoscenza dei diritti e dei doveri che esistono nella comunità italiana. Ecco i principali servizi attivi:”
http://www.comune.prato.it/immigra/

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente a Terzigno era di 1.553 persone (di cui 1.025 Cinese) . Molti dicono che questi dati sono al ribasso e la reale presenza è molto più numerosa.

A Terzigno, infatti, si concentra una delle maggiori comunità cinesi in Italia, dopo quella toscana nella zona tra Firenze e Prato. Un insediamento avviatosi circa 20 anni fa, e proseguito in questi anni senza interruzione. A questa crescita silenziosa e tumultuosa non è seguita, né a livello comunale, né a quello provinciale, un miglioramento concreto dal punto di vista dell’integrazione.

Quali sono i progetti e le azioni concrete che il nostro Sindaco Auricchio ha in mente per conoscere meglio le condizioni di vita delle famiglie immigrate, per l’inserimento scolastico, sociale e culturale degli studenti stranieri, come ad esempio un servizio sociale di ascolto, di consulenza e di orientamento; sull’utilizzo dei servizi sanitari e pubblici, non ancora organizzati in maniera sufficiente per gli immigrati.

Il ministro Kyenge sarà interessato a conoscere il “famoso modello Terzigno” per la integrazione, quando arriverà nella nostra comunità a ricevere la cittadinanza onoraria.

Inoltre, saremmo curiosi di conoscere la posizione del Sindaco Auricchio e della sua amministrazione su temi importanti sollevati dalla Kyenge come:
• Abrogare la Legge Bossi-Fini
• Abrogare il Reato di Clandestinità
• Superamento dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)
• Immigrazione come risorsa e potenzialità anche come crescita economica
Noi siamo con il neo-ministro Kyenge su questi temi e il nostro sindaco da che parte sta?

Ai suoi progetti di integrazione, che siamo desiderosi di conoscere, insieme ad una risposta alle nostre domande, vogliamo consigliare qualche punto che potrebbe compiere domani mattina e a costo zero, in attesa di una nuova legge sull’immigrazione:

Cittadinanza Onoraria ai figli di migranti che sono nati a Terzigno.
Vogliamo cominciare con un atto che non ha valore legale, ma possiede un alto valore simbolico. Sono sempre più numerosi i sindaci che hanno deciso di consegnare ai bambini “migranti” la cittadinanza onoraria prima che compiano 18 anni, l'età nella quale attualmente possono richiedere il passaporto italiano.

Come Giovani Democratici Terzigno abbiamo sostenuto la campagna “L'Italia sono anch'io”, appello delle seconde generazioni che lo scorso anno ha raccolto 110mila firme, consegnate al Parlamento, per proporre una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani e, contestualmente, una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni, non più da dieci.

Un segnale forte che riprende le recenti parole di Giorgio Napolitano, favorevole all'estensione della cittadinanza ai bambini figli dell'immigrazione, dichiarando: "Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione"


Progetto “18 in comune”
Chiediamo al Sindaco Auricchio di spedire una lettera ai ragazzi stranieri appena diventati maggiorenni per ricordare loro, che hanno soltanto un anno di tempo per richiedere la cittadinanza direttamente in municipio. Ad oggi, soltanto mille Comuni su ottomila hanno accettato la buona pratica della lettera. 

Come dichiara Luisa Gabbi, una delle organizzatrici della campagna “L'Italia sono anch'io”, «Molti non lo sanno, oppure pensano di poter venire quando vogliono. Purtroppo la legge è molto restrittiva e se tardano nella richiesta finiscono nel calderone di coloro che per ottenere la cittadinanza devono dimostrare di risiedere ininterrottamente da dieci anni, e regolarmente, in Italia. Spedendo loro una lettera abbiamo visto che il numero di giovani che si presenta è aumentato di molto».

Ci auguriamo che la consegna della cittadinanza onoraria al neo – ministro Kyenge non sia una bassa trovata pubblicitaria, ma l’inizio di un percorso di integrazione vero nella nostra comunità, che sappia coniugare i diritti ed i doveri. Il tema è talmente un'esigenza di civiltà che vorremmo non diventasse un tema di scontro politico, ma invece un elemento unificante.

sabato 13 aprile 2013

GD Napoli e Terzigno per Legge Rifiuti Zero


I Giovani Democratici di Napoli e provincia hanno approvato all'unanimità, nella direzione provinciale del 9 aprile 2013, un documento fondamentale per la salvaguardia dei territori e della salute delle persone vittima della cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti.
Tale documento chiede che la giovanile tutta si impegni a sostenere la legge di Iniziativa Popolare “LEGGE RIFIUTI ZERO”.Suddetta legge mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti e si articola su 5 parole fondamentali enunciate già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
La raccolta delle 50mila firme partirà in tutta Italia in questi giorni e si annuncia molto partecipata specialmente in quei territori dove sono già attive vertenze su rifiuti, discariche, inceneritori. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della Proposta di Legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva.
Come Giovani Democratici, intendiamo metterci al servizio di questa causa, affiancando e sostenendo questa raccolta firme, promuovendo incontri e dibattendo sui contenuti presenti nel testo ed invitando i parlamentari del PD ad impegnarsi a portare avanti l’iter legislativo una volta raccolte le firme.
Viviamo in una fase molto turbolenta nella vita del paese, che affonda nel dramma della disoccupazione e della mortificazione dei diritti come quello dei trasporti e dello studio. Ma nel silenzio generale si consuma un altro dramma, ovvero quello dell’Ambiente e della salute dei cittadini. Quotidiani sono gli appelli e le denunce delle associazioni e dei movimenti che operano a difesa dell’ambiente, dei Medici per l’Ambiente e dei tanti cittadini e professionisti che generosamente si impegnano per la causa ambientale.
A Terzigno, dove le discariche sono localizzate in pieno centro abitato e nel Parco Nazionale del Vesuvio, donne con estrema dignità appuntano su quaderni i malati che le istituzioni si rifiutano di trascrivere su un registro. I territori della provincia di Napoli sono inquinati irreversibilmente ed i livelli di inquinamento sono mortali come dimostrano le denunce dei Medici per l’Ambiente.
Come Giovani prima che Democratici sentiamo che il diritto alla salute sia un diritto non di parte, crediamo che compito della Politica sia indicare una strada che sappia coniugare gestione dei rifiuti e diritto alla salute. Conosciamo la complessità dei problemi e la scarsità di risorse economiche ma davvero crediamo di risolvere il problema dei rifiuti bruciandoli negli inceneritori o peggio ancora nei cementifici? Dei cittadini indicano alle istituzioni delle soluzioni puntuali e ci dicono che Ambiente, Salute ed Informazione nei prossimi anni dovranno essere coniugate allo stesso modo.
Il Partito Democratico ha il dovere di ascoltare e confrontarsi con questi cittadini, di coglierne le istanze e mettersi al servizio di questa iniziativa popolare di raccolta firme con i tanti militanti e giovani che credono in un futuro diverso. Noi come Giovani Democratici saremo impegnati al fianco dei comitati territoriali dei cittadini per la raccolta firme.


LEGGE RIFIUTI ZERO
Le finalità generali del presente disegno di legge di iniziativa popolare si fondano sulle seguenti linee direttrici:
1. far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
2. rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
3. rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
4. assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
5. riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
6. recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
7. recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali
Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a:
1. Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo
2. spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo
3. contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali
4. ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento
5. Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale
6. Dettare le norme che regolano l'accesso dei cittadini all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti
Immaginiamo un futuro senza discariche e inceneritori, con i territori bonificati, e in cui il diritto alla salute non venga messo in discussione.
*Gaetano Miranda - Vice-Segretario Provinciale GD Napoli e Provincia

martedì 9 aprile 2013

Serata di raccolta fondi per Città della Scienza


Dopo il rogo che si è verificato a Città della Scienza nella notte del 5 marzo 2013 continuano le iniziative di solidarietà. 
http://www.cittadellascienza.it/notizie/calendario-delle-iniziative-della-societa-civile/

Vogliamo lanciare anche noi un appello per la raccolta fondi mirata alla ricostruzione.

I Giovani Democratici di Terzigno intendono dare il proprio contributo, ed invitano tutta la cittadinanza, giovedi 11 APRILE dalle ore 20,30 nella sede del Partito Democratico di Terzigno sita in Viale Palladio, a partecipare alla ''Serara di raccolta fondi per Città della Scienza''.

Sarà una serata di giochi e di raccolta fondi per la ricostruzione dello Science Centre partenopeo:

Gli science centre, molto diffusi in Europa (dove la sola rete ECSITE ne raccoglie circa 450) e nel mondo, sono luoghi di visita, educazione scientifica, turismo culturale, la cui filosofia espositiva è basata sull’interattività e la sperimentazione diretta dei fenomeni naturali e delle tecnologie. Il Science Centre di Città della Scienza è un importante strumento di educazione e diffusione della cultura scientifica attraverso mostre, incontri con scienziati,campagnee attività di promozione della scienza e della tecnologia, progetti di collegamento tra scienza e società a livello nazionale, europeo, internazionale.



Per contribuire in maniera autonoma è disponibile il conto corrente, intestato a Fondazione Idis Città della Scienza - IBAN IT41X0101003497100000003256 - causale Ricostruire Città della Scienza"

Partecipate!!

mercoledì 27 marzo 2013

Il processo ''Ultimo Atto Carosello'' e la lotta alle ecomafie


Il 29 marzo ci sarà, finalmente, la sentenza di primo grado del processo ‘Ultimo Atto Carosello’, uno dei primi processi che vede alla sbarra l'ecomafia. I 28 imputati, sono accusati dello smaltimento di rifiuti tossici provenienti dal nord Italia tra Acerra, le cave di Bacoli, Giugliano e Qualiano, terre che purtroppo alla lettura della sentenza non vedranno partire le bonifiche, per le quali ci vorranno anni, ma soprattutto ci vorrà un impegno serio e piena trasparenza da parte delle istituzioni.

In questi paesi come nel resto della provincia di Napoli e Caserta è necessario prendere seri provvedimenti, affinché ci sia la possibilità di portare avanti una lotta senza quartiere contro i reati ambientali, perché purtroppo la contaminazione ambientale in Campania compromette vita presente e futura, e ciò sembra non essere ancora stato recepito in tutta la sua gravità né dall’opinione pubblica né dai governi regionale e nazionale, troppo spesso sordi e indifferenti di fronte alla sofferenza dei tanti, forse troppi, territori martoriati da questa piaga.

Per capire meglio l'entità del danno basta pensare che i cittadini della Campania hanno un'attesa di vita alla nascita inferiore di due anni rispetto a chi abita nelle Marche e nelle province di Napoli e Caserta, c'è una più alta incidenza tumorale, e intanto c'è ancora chi dice che non c'è nesso tra una più alta incidenza tumorale e i rifiuti.

Ritengo quindi che il giorno storico della prima sentenza per un processo di disastro ambientale, debba essere simbolo di lotta e di speranza, e primo mattone di queste, e che i Giovani Democratici e il Partito Democratico di Napoli e provincia e della Campania debbano testimoniare il loro impegno per la legalità e contro l’ecomafia, facendo di questa battaglia uno dei punti cardine del proprio programma, lavorando a tutti i livelli per tenere alta l'attenzione verso questo annoso problema e lottando per ottenere investimenti per le bonifiche delle aree inquinate, favorendo quindi la ripresa e la valorizzazione di tutti i territori.

Gaetano Miranda, Vice-Segretario GD Napoli e Provincia.


mercoledì 13 marzo 2013

Continuano gli sversamenti a Cava Sari?

Si susseguono voci di avvistamenti di auto compattatori che provengono dalla discarica "esaurita" di Cava SaRI. La Rete dei Comitati, segnala, in un comunicato di prestare la massima allerta.

La strada della bonifica dei terreni e del territorio deve essere intrapresa e chiediamo alle istituzioni di intraprendere tutte le azioni necessarie per il controllo di ogni forma di sversamento abusivo.

A tal proposito vogliamo segnalare il seguente Comunicato Stampa del 11 marzo 2013 a firma della Rete dei Comitati sulla chiusura di Cava Sari:
"La Rete dei Comitati vesuviani e Legambiente onlus nell’apprendere di movimenti notturni di autocompattatori di RSU provenienti dall’area nolana e diretti a cava Sari nel Parco nazionale del Vesuvio chiedono l’immediato intervento del CTA della Guardia Forestale per le verifiche del caso, attivando fin d’ora l’Autorità Giudiziaria nel caso fosse riscontrato qualunque violazione di Legge.

Si rinnova la richiesta di un incontro urgente con l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Napoli, con Sa.P.Na. e ECODECO al fine di valutare l’intero iter di messa in sicurezza, tombatura e recupero del biogas dal post mortem della discarica ex Sari e fare il punto sull’avvio delle non più procrastinabili operazioni di bonifica dell’intera area.

Si chiede al Prefetto di Napoli e al Sindaco di Terzigno (NA) quali azioni di controllo allo stato sono in atto nella definizione del programma di definitiva dismissione della discarica ex Sari.

Si invita il Ministero dell’Ambiente ad una solerte ispezione per valutare gli standard di sicurezza e di salvaguardia della pubblica salute e della tutela dell’ecosistema vesuviano nella fase di gestione della chiusura definitiva della discarica ex Sari di Terzigno (Na).

Infine si chiede a tutti i Sindaci del Parco nazionale del Vesuvio in uno con l’Ente Parco la convocazione d’urgenza dell’Assemblea al fine di predisporre una Commissione di controllo interistituzionale, con la presenza di stakeholder territoriali, per seguire direttamente le operazioni di fine vita della discarica a tutela dei cittadini dell’intero territorio vesuviano."

Rete dei Comitati vesuviani/Zero Waste Italy
Legambiente onlus


Fonte Foto Internet

venerdì 25 gennaio 2013

Terzigno Cosentino e Cava Sari


Dopo la scenetta “prendi e scappa” del giorno della presentazione delle liste, Nicola Cosentino è tornato, e stavolta ha avuto parole pesantissime, che sono lo specchio di quello che è stato il PdL in Campania; ossia un'accozzaglia di personaggi che per i propri interessi si dimostrano pronti a tutto. Anche a giocare sulla “pelle” viva di poveri cittadini.

Questa mattina, Nicola Cosentino, ha rilasciato un'intervista a Repubblica nella quale dice di essere stato tradito da Berlusconi ed afferma di aver convinto Domenico Auricchio (Sindaco PdL di Terzigno) ad aprire la discarica Cava Sari a Terzigno:

"Sì, io ho sempre risolto problemi, ma non ne ho mai creati al Pdl. Faticai tanto a convincere il sindaco di Terzigno, Auricchio, ad aprire la discarica sul Vesuvio, sennò veramente affondavamo tutti nella monnezza. E meno male: allora non c'erano le navi di rifiuti verso l'Olanda."


Il nostro sindaco si è lasciato convincere da Cosentino ed ha consentito alla apertura di Cava Sari a Terzigno segnando per sempre il destino del nostro territorio e della popolazione vesuviana? Vi è stata una contropartita? Se il nostro sindaco non si fosse fatto convincere, avremmo avuto un destino diverso sul Vesuvio?

Cosa risponderà ora il nostro Sindaco che è candidato, oggi, nella Lista Pdl in Campania al Senato (posto20), proprio in quella che per ironia della sorte è stata definita ''Lista Terzigno'' ? Mimì Auricchio, a suo tempo, ha giurato e spergiurato di essere uno strenuo oppositore della discarica, che non avrebbe mai tradito i propri cittadini.
Ora che ha avuto la sua candidatura al senato, potrà dire qualsiasi cosa, non ci ha mai convinto, come non ha convito la nostra comunità a cui ha abituato a spettacoli vergognosi come quello indecente dell’azzeramento della giunta comunale, che in questi giorni ha ricostituito nominando dopo un mese tre vecchi assessori.

Ormai è chiaro a tutti quanto anch'egli sia responsabile di questo scempio, si è reso complice di personaggi che per pura opportunità politica hanno svenduto il futuro di un territorio, calpestato la dignità di un paese intero e distrutto la nostra gente e la nostra terra.



sabato 19 gennaio 2013

Sorteggio trasparente e pubblico degli scrutatori. La nostra proposta al comune di Terzigno


Le elezioni politiche si avvicinano e a breve si dovrà procedere alla nomina degli scrutatori che il 24 e 25 febbraio 2013 presteranno servizio nei seggi elettorali.

Cosa farà la Commissione Elettorale Comunale (in procinto di riunirsi)?
Ai sensi della Legge n°270/2005, spetta a tale commissione la possibilità di sorteggiare o di nominare direttamente gli scrutatori in occasione di consultazioni elettorali e/o referendarie.

Come Giovani Democratici Terzigno proponiamo di procedere alla loro designazione mediante sorteggio, trasparente, pubblico e garantito, con il fine di evitare situazioni di disparità o addirittura favoritismo che la chiamata diretta e nominativa comporta. 


La nostra proposta prevede che:

• la scelta degli scrutatori, da parte della Commissione Elettorale Comunale, dovrà avvenire in seduta pubblica con sorteggio casuale fra TUTTI gli aventi diritto, ovvero tra tutti coloro i quali siano in possesso dei requisiti richiesti  e che ne abbiamo fatto domanda;

• Si rispettino le pari opportunità tra uomini e donne;

• Si escludano dal sorteggio coloro i quali abbiano già ricoperto l’incarico di Scrutatore, Segretario e Presidente di seggio nelle ultime due consultazioni elettorali, permettendo un’ ampia rotazione

•Sia sorteggiato un solo componente per nucleo familiare.


Siamo in un periodo particolare della vita politica del nostro paese e della nostra comunità e sarebbe un segnale importante applicare un criterio che sia quanto più trasparente e chiaro possibile.