lunedì 6 maggio 2013

Cittadinanza onoraria al ministro Kyenge, Terzigno e l'integrazione.


"Sono razzista, non l'ho mai negato. Il ministro Kyenge deve stare a casa sua, in Congo". Queste le esternazioni di Erminio Boso, ex senatore e deputato della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24, commentando la nomina a ministro dell'Integrazione di Kyenge. "Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore. Dovrebbe tornare in Congo" ha continuato.

In Italia, purtroppo, nel 2013 ci sono ancora esponenti politici che rilasciano affermazioni così vergognose. Il nostro atto pieno di solidarietà al neo-ministro. Viviamo in un momento di straordinaria difficoltà economica e c’è chi incita odio e fomenta razzismo.

A seguito di questi attacchi, apprendiamo oggi dai canali di informazione che il Sindaco Domenico Auricchio propone la cittadinanza onoraria di Terzigno al Consiglio Comunale che dovrà ratificare la proposta.
Siamo sorpresi e non possiamo come Giovani Democratici e PD di Terzigno che salutare con favore e preannunciare voto favorevole a questa proposta.

Siamo da sempre critici nei confronti del Sindaco e ci stupiamo di parole così concilianti e di rispetto come : " Ci sentiamo di interpretare il valore dell' intera comunità del territorio, da sempre in prima linea per il rispetto e la condivisione dei valori umani, religiosi, politici, sociali e culturali dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione.”


Uno straordinario atto nei confronti di una persona come il Ministro Kyenge che rappresenta una speranza per il nostro paese e per i troppi migranti che vivono in una condizione di non integrazione, ai margini della società rispetto ai quali le politiche adottate in questi anni sono di repressione.


Ci chiediamo, però, in maniera assolutamente non ironica, quali sono le politiche di integrazione messe in campo in questi anni dalla amministrazione Auricchio per un paese dove è presente principalmente una numerosa comunità cinese? Quali servizi il nostro comune fornisce a queste persone?

Sul sito del comune di Prato (dove è presente una numerosa comunità cinese), ad esempio, sono indicate chiaramente alcuni dei principali servizi attivi sul territorio comunale.
“Il Comune di Prato favorisce l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone straniere, cercando di promuovere la conoscenza dei diritti e dei doveri che esistono nella comunità italiana. Ecco i principali servizi attivi:”
http://www.comune.prato.it/immigra/

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente a Terzigno era di 1.553 persone (di cui 1.025 Cinese) . Molti dicono che questi dati sono al ribasso e la reale presenza è molto più numerosa.

A Terzigno, infatti, si concentra una delle maggiori comunità cinesi in Italia, dopo quella toscana nella zona tra Firenze e Prato. Un insediamento avviatosi circa 20 anni fa, e proseguito in questi anni senza interruzione. A questa crescita silenziosa e tumultuosa non è seguita, né a livello comunale, né a quello provinciale, un miglioramento concreto dal punto di vista dell’integrazione.

Quali sono i progetti e le azioni concrete che il nostro Sindaco Auricchio ha in mente per conoscere meglio le condizioni di vita delle famiglie immigrate, per l’inserimento scolastico, sociale e culturale degli studenti stranieri, come ad esempio un servizio sociale di ascolto, di consulenza e di orientamento; sull’utilizzo dei servizi sanitari e pubblici, non ancora organizzati in maniera sufficiente per gli immigrati.

Il ministro Kyenge sarà interessato a conoscere il “famoso modello Terzigno” per la integrazione, quando arriverà nella nostra comunità a ricevere la cittadinanza onoraria.

Inoltre, saremmo curiosi di conoscere la posizione del Sindaco Auricchio e della sua amministrazione su temi importanti sollevati dalla Kyenge come:
• Abrogare la Legge Bossi-Fini
• Abrogare il Reato di Clandestinità
• Superamento dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE)
• Immigrazione come risorsa e potenzialità anche come crescita economica
Noi siamo con il neo-ministro Kyenge su questi temi e il nostro sindaco da che parte sta?

Ai suoi progetti di integrazione, che siamo desiderosi di conoscere, insieme ad una risposta alle nostre domande, vogliamo consigliare qualche punto che potrebbe compiere domani mattina e a costo zero, in attesa di una nuova legge sull’immigrazione:

Cittadinanza Onoraria ai figli di migranti che sono nati a Terzigno.
Vogliamo cominciare con un atto che non ha valore legale, ma possiede un alto valore simbolico. Sono sempre più numerosi i sindaci che hanno deciso di consegnare ai bambini “migranti” la cittadinanza onoraria prima che compiano 18 anni, l'età nella quale attualmente possono richiedere il passaporto italiano.

Come Giovani Democratici Terzigno abbiamo sostenuto la campagna “L'Italia sono anch'io”, appello delle seconde generazioni che lo scorso anno ha raccolto 110mila firme, consegnate al Parlamento, per proporre una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani e, contestualmente, una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni, non più da dieci.

Un segnale forte che riprende le recenti parole di Giorgio Napolitano, favorevole all'estensione della cittadinanza ai bambini figli dell'immigrazione, dichiarando: "Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione"


Progetto “18 in comune”
Chiediamo al Sindaco Auricchio di spedire una lettera ai ragazzi stranieri appena diventati maggiorenni per ricordare loro, che hanno soltanto un anno di tempo per richiedere la cittadinanza direttamente in municipio. Ad oggi, soltanto mille Comuni su ottomila hanno accettato la buona pratica della lettera. 

Come dichiara Luisa Gabbi, una delle organizzatrici della campagna “L'Italia sono anch'io”, «Molti non lo sanno, oppure pensano di poter venire quando vogliono. Purtroppo la legge è molto restrittiva e se tardano nella richiesta finiscono nel calderone di coloro che per ottenere la cittadinanza devono dimostrare di risiedere ininterrottamente da dieci anni, e regolarmente, in Italia. Spedendo loro una lettera abbiamo visto che il numero di giovani che si presenta è aumentato di molto».

Ci auguriamo che la consegna della cittadinanza onoraria al neo – ministro Kyenge non sia una bassa trovata pubblicitaria, ma l’inizio di un percorso di integrazione vero nella nostra comunità, che sappia coniugare i diritti ed i doveri. Il tema è talmente un'esigenza di civiltà che vorremmo non diventasse un tema di scontro politico, ma invece un elemento unificante.

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